Rivista
Ultimo numero

Āsana in appoggio sulle braccia
2025 - Luglio
N° 88Editoriale
Nel presentarvi l’88° numero di Percorsi Yoga, la redazione si confronta con il profondo rammarico per l’improvvisa morte della nostra presidente Anna Emilia Losi.
Al suo ricordo è dedicato il ritratto affettuoso tracciato da Laura Giordano che trovate in apertura della rivista.
Il tema che affrontiamo in questo numero era stato fortemente voluto da Anna, che aveva molto a cuore la preparazione non solo culturale ma anche tecnica degli insegnanti yoga. Nel prendere in consegna il suo desiderio, la redazione ha cercato contributi di colleghe e colleghi che hanno perfezionato gli āsana in appoggio sulle braccia e le relative sequenze di preparazione.
Va ricordato che molti di questi āsana sono iper-rappresentati nei social, in foto e in video, perché risultano spettacolari. La loro visibilità crea un doppio effetto: da una parte stimola in alcuni praticanti la voglia di provarli, dall’altra crea in molti l’idea che lo yoga sia qualcosa di “difficile”, adatto a pochi.
L’insegnante di yoga si confronta quindi con due distinte domande/necessità. C’è la richiesta, da parte di allievi giovani o comunque in buona salute, di apprendere le posizioni sulle braccia più ardue per sviluppare nuove abilità e potenziare il loro impegno e, in questi casi, l’insegnante deve avere una grande competenza tecnica per guidarli in modo sicuro e c’è la necessità, dall’altra parte, di orientare allievi più fragili, forse la maggioranza, verso posizioni che possono sempre essere sulle braccia ma meno impegnative per la muscolatura e l’equilibrio.
Gli articoli che trovate affrontano tutti e due i punti di vista.
Laura Giordano, in un confronto con Patrick Tomatis, analizza quanto le braccia siano strumenti essenziali per l’azione consapevole e come con il loro uso attiviamo un’intera struttura muscolare che non si limita agli arti superiori, ma coinvolge anche i muscoli connessi al busto, come il grande pettorale e il gran dorsale.
Ricordiamo qui con grandissimo dispiacere che giovedì 22 maggio Patrick Tomatis ha lasciato il suo corpo terreno. Segretario della Federazione nazionale francese degli insegnanti di yoga e presidente della Scuola francese di yoga di Parigi, ricercatore in Scienze del linguaggio, Patrick ha dedicato tutta la sua vita all’insegnamento. Allievo di Nil Hahoutoff, ha formato centinaia di insegnanti in diversi paesi. Fino all’ultimo ha fatto quello che più amava: insegnare e prendersi cura dei suoi allievi.
Proseguendo nella presentazione dei contributi, Aurelia Debenedetti offre una sequenza preparatoria a purvathāna āsana, posizione che richiede un notevole carico sulle articolazioni di polsi, gomiti e spalle, rifacendosi all’insegnamento di Śrī Ācārya T.K.Sribhashyam, figlio di T.Krishnamacharya.
Beatrice Calcagno approfondisce piñcha mayūrāsana, ponendo l’accento sul cingolo scapolo-omerale che sostiene e lavora per l’equilibrio. La spalla, la nostra articolazione più libera, è poco tenuta dai legamenti e per l’esecuzione dell’āsana è necessario imparare a gestire questa “libertà”.
Una serie di immagini correda il testo esplicitando alcuni passaggi.
Alcune posizioni sulle braccia possono impaurire i praticanti non esperti, al di là della loro effettiva difficoltà. Tratta questo tema, con prospettive diverse, sia l’articolo di Paola Faini che quello di Margherita Buniva.
Paola Faini, nel suo contributo “Kākāsana, l’arte di trovare l’equilibrio e superare la paura”, osserva come questo āsana sia molto più di una semplice posizione di equilibrio: è infatti anche una metafora che ci insegna a esplorare i nostri limiti, a sviluppare forza e concentrazione e a superare le paure che ci trattengono.
Margherita Buniva guida, passo dopo passo, a “prendere il volo” attraverso un percorso dettagliato che aiuta il praticante ad acquistare la fiducia e la forza necessarie per praticare alcune posizioni in appoggio sulle braccia.
Carla Ricci ci offre riflessioni e approfondimenti tecnici, corredati da immagini, per l’esecuzione di sālamba śīrṣāsana, la sua posizione preferita, spiegando come ujjāyī prāṇāyāma sia il cuore di questa pratica, che ha approfondito confrontandosi con diverse tradizioni yoga.
L’osteopata Marco Rivara illustra la fisiologia osteopatica di lolāsana e tolāsana in modo di acquisire una maggiore consapevolezza dell’impegno muscolare e articolare che comportano e saper valutare attentamente quando sia o meno il caso di proporle.
Sia Walter Ruta che Silvio Bernelli nei loro contributi propongono sequenze atte a rafforzare la muscolatura e a preparare eventualmente posizioni più impegnative.
Walter Ruta presenta “Sāstānga namaskārāsana, l’inchino sospeso sulle braccia”, tratto dal libro Offri prima di fruire, manuale di yoga che raccoglie gli insegnamenti dello Yogi Silente di Madras. È una sequenza che richiede impegno e costanza nella pratica ed è proposta in diverse varianti che non vengono eseguite passando rapidamente da una all’altra, ma sostando sufficientemente in ognuna come si fa per gli āsana. Tramite le diverse varianti, ognuno troverà quella che più gli si addice, che apre la porta a tutte le altre, quelle meno comode.
Silvio Bernelli propone una sequenza impegnativa, ulteriormente complicata dall’assunzione di una postura in equilibrio, che si pone l’obiettivo di mettere alla prova il tapas del praticante. È uno dei niyama, i precetti positivi codificati da Patañjali negli Yogasūtra, più sfuggenti.
Terminano il numero l’interessante analisi di adho mukha śvānāsana fatta dall’osteopata Marco Lodi in collaborazione con l’insegnante yoga Elisabetta Porta e il contributo di Alessandra di Prampero che ricorda come le posizioni sulle braccia ci pongano delle sfide inusuali, sia a livello fisico che a livello interiore, permettendoci di lavorare su più livelli. Da un punto di vista fisico, questa categoria di āsana ci invita a fortificare parti del corpo a volte trascurate; dal punto di vista interiore, il lavoro nuovo e intenso richiesto può portare verso l’ascolto dei nostri limiti e il riconoscimento delle nostre paure, insegnandoci come relazionarci davanti ad esse, sia nello yoga che nella vita.
Sommario
In ricordo di Anna Emilia Losi: presenza, ascolto, responsabilità
La capacità di “fare”
Patrick Tomatis
Intervista a cura di Laura Giordano
Purvathāna āsana: estensione ed evoluzione
Aurelia Debenedetti
Piñcha mayūrāsana: ampliare la consapevolezza
Beatrice Calcagno
Kākāsana: l’arte di trovare l’equilibrio e superare la paura
Paola Faini
Radicarsi nell’aria
Margherita Buniva
Al contrario: sālamba śīrs. āsana
Carla Ricci
La fisiologia osteopatica di lolāsana e tolāsana
Marco Rivara
I grandi non improvvisano. Sāstānga namaskārāsana: all’arrembaggio
Walter Thirak Ruta
Una sequenza nel segno del tapas
Silvio Bernelli
Adho mukha śvānāsana: un approccio graduale
Marco Lodi, Elisabetta Porta
Equilibrio sulle braccia: sfida inusuale
Alessandra di Prampero