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86 - Didattica dei corsi

Didattica dei corsi

2024 - Luglio
N° 86
Editoriale

Questo numero di “Percorsi Yoga” nasce da una richiesta emersa nei gruppi di lavoro della nostra associazione. Alcuni colleghi avevano espresso il desiderio di avere una panoramica di come, in generale, vengono progettati e gestiti i corsi annuali di yoga, un tema che sembra sia poco trattato dalle scuole di formazione che si focalizzano piuttosto sulla didattica della singola lezione. Il loro suggerimento è stato accolto con entusiasmo dal Consiglio Direttivo e dalla Redazione che ha quindi lavorato a individuare i punti salienti da portare alla luce. Questa disamina ha prodotto la formulazione di specifiche domande, molto varie e dettagliate, da presentare agli autori degli articoli quale supporto alla loro riflessione sul tema. Per i contributi, sono stati contattati insegnanti appartenenti a tradizioni yoga diverse, non nella vece di rappresentanti delle loro scuole ma in quella di professionisti esperti che hanno nel tempo elaborato una loro didattica per i corsi annuali.

Aprono però il numero quattro articoli introduttivi. Nel primo Marco Passavanti ci ricorda che i corsi, come li intendiamo oggi, sono uno sviluppo recente nella storia dello yoga. Nella tradizione indiana premoderna l’insegnamento dello yoga avveniva nel quadro di una comunità religiosa chiusa e di una relazione individuale maestro-allievo, che era quasi sempre maschio. Solo nei primi decenni del Novecento i maestri indiani iniziarono a proporre lo yoga a un pubblico più ampio.


A questa premessa storica segue, e non poteva mancare, un articolo sulla deontologia professionale, per ricordare come all’interno della YANI gli insegnanti siano tenuti a seguire le regole che a più riprese sono state elaborate e poi esplicitate nel codice di condotta che tutti gli associati sono tenuti a seguire. Ne parla Renzo Papini nel suo articolo importante perché sottolinea come siano queste regole a dare autorevolezza agli insegnanti appartenenti alla YANI e siano, insieme agli obblighi di formazione continua, quanto permette ai soci di ottenere l’attestato di qualità dei servizi prestati a tutela degli allievi e della trasmissione della disciplina.

Importante anche la riflessione portata da Marta Belforte nel terzo contributo del numero dove, intervistando colleghi esperti, si interroga sull’opportunità di prevedere, all’interno dei corsi, momenti di riflessione e di approfondimento della filosofia dello yoga; ciò a partire dall’osservazione di un aumento del numero di seminari e di pubblicazioni scientifiche su aspetti teorici e letterari del metodo, che potrebbe essere un segnale di un crescente interesse al riguardo.


Mentre nel quarto articolo Carola Camerini riflette su quanto incida lo spazio/ ambito a disposizione e riporta la sua esperienza nei corsi comunali, con classi multilivello; lì la lezione è uno spazio inclusivo dove tutti possano sentirsi accolti e non giudicati, dove tutti possano ricercare il proprio benessere senza ambizione, senza competizione e in piena accettazione dei propri limiti psicofisici.

Seguono a questi articoli introduttivi i contributi che fanno emergere le varie modalità di programmazione e gestione dei corsi: lavorare con classi multilivello o dividere i corsi secondo l’esperienza degli allievi? Dare un tema per tutto l’anno o diversi per i singoli mesi? O procedere lezione dopo lezione? Molti gli spunti di approfondimento che se ne possono ricavare. Rossella Baroncini racconta che progetta il corso annuale per la classe dei principianti, ma per le altre classi si basa, lezione dopo lezione, sul feedback degli allievi, su ciò che ha sperimentato personalmente e sugli appunti che redige dopo ogni lezione. Alessandra di Prampero ci conduce nell’approccio dell’Anusara yoga attraverso due dei principi fondamentali che, come insegnante, la ispirano: 1) gli studenti devono uscire dalla sala stando meglio con loro stessi; 2) la pratica dell’Haṭha yoga non è semplicemente fitness in sanscrito.

Peggy Eskenazi condivide la sua esperienza nella tradizione del Raja Yoga sottolineando l’importanza di permettere agli allievi di cercare il proprio ritmo respiratorio e posturale perché è dall’ascolto profondo che può emergere l’esperienza trasformativa. Eleonora Fiorini illustra il percorso annuale del Viniyoga (vi, speciale; nyāsa, disposizione), che è diviso in fasi principali e fasi di passaggio organizzate in modo da guidare yogin e yogini dalla preparazione alla scoperta del Cuore della pratica.

Chiara Ghiron descrive in modo dettagliato la sua lezione attraverso la quale trasmette con passione la tradizione di Krishnamacharya. Daniela Gnocchi focalizza l’attenzione sui tempi di tenuta degli āsana e su come permettere che siano rispettate le esigenze individuali degli allievi anche in una classe multilivello. Cecilia Mari e Claudio Conte affrontano il tema della didattica annuale su diversi piani, dalle classi in cui principianti ed esperti praticano insieme, sino alla relazione tra insegnante e allievo nella quale il linguaggio ha un ruolo importante nel consentire condivisione e inclusione.

Stefania Redini incentra il suo contributo su come insegnare il prāṇāyāma e racconta come, negli anni, ne abbia cambiato la modalità. Carla Ricci ci invita a riflettere sull’insegnamento dell’Ashtanga yoga che può erroneamente essere visto come incentrato sulla performance fisica, mentre è un’opportunità per ascoltarsi e conoscersi. Chiara M. Travisi ci porta nel mondo dell’Iyengar yoga evidenziando come questo metodo si sia costituito come una disciplina caratterizzata da una modalità d’insegnamento studiata per garantire agli allievi, di qualunque costituzione, età e condizione di salute, di approcciarsi alla pratica, senza rischi.

Infine, Silvio Bernelli propone un modo, tra i molti possibili, per organizzare la didattica di un seminario residenziale; un appuntamento che – per molte scuole di yoga – è spesso il più importante dell’anno.

Buona lettura!

Sommario

Le origini storiche della lezione collettiva di yoga
Marco Passavanti

Il Codice di condotta: un biglietto da visita per la professione
Renzo Papini

Filosofia e testi: fuori o dentro la pratica?
Marta Belforte

Come organizzare corsi yoga nelle sale comunali
Carola Camerini

Presenza è celebrare l’istante e osservare il cambiamento
Rossella Baroncini

Elementi della didattica di Anusara® Yoga
Alessandra di Prampero

Il percorso del Raja yoga
Peggy Eskenazi

Viniyoga: la pratica come forma d’arte
Eleonora Fiorini

Nella tradizione di Krishnamacharya
Chiara Ghiron

Un anno, lezione dopo lezione
Daniela Gnocchi

Una didattica circolare
Cecilia Mari e Claudio Conte

Prānāyāma, una progressione del sentire
Stefania Redini

Insegnare Ashtanga oggi: yoga o ginnastica?
Carla Ricci

Didattica annuale nell’insegnamento dell’ Iyengar® yoga
Chiara M. Travisi

Seminario residenziale: idee, energie, didattica
Silvio Bernelli


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